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DIASTASI

L’associazione Diastasi Donna è nata il 10 giugno 2017, dallo sforzo comune di un gruppo di mamme con diastasi dei retti addominali, a seguito della gravidanza e del parto, volto a divulgare quante più informazioni possibili su questa patologia, che risulta, purtroppo, ancora quasi del tutto sconosciuta sia a chi ne soffre.

Esiste, infatti, una grave disinformazione non solo sui sintomi e sulle modalità di accertamento della diagnosi di diastasi addominale, ma soprattutto sulle serie conseguenze che questa disfunzione, se non curata, può produrre sulla salute generale della donna, con l’aggravarsi progressivo di patologie collaterali a carico della colonna vertebrale, degli organi interni, non più protetti dai fasci addominali, con l’insorgere di ernie e protrusioni, sino a condurre a risultati invalidanti, che compromettono notevolmente la qualità della vita della donna affetta da diastasi.

La diastasi addominale – ad oggi – può essere risolta unicamente sottoponendosi ad intervento chirurgico con raffia dei retti addominali, tale intervento non può in alcun modo essere considerato unicamente a finalità estetiche, essendo l’unico modo per guarire da una seria patologia degenerativa, che, giorno dopo giorno, peggiora costantemente.

Le risposte fornite dal sistema sanitario vigente, purtroppo, ad oggi, non sono state univoche, infatti, in alcune Regioni, è possibile sottoporsi a tale intervento in strutture ospedaliere pubbliche, con copertura dei costi interamente a carico del Servizio Sanitario Nazionale, mentre in altre, come, ad esempio, la Campania e l’Abruzzo, tale intervento non viene considerato mutuabile poiché ritenuto di solo interesse estetico, negando, in tal modo, a un consistente numero di donne affette da diastasi il diritto alle cure e costringendole ad una sfiancante e onerosa diaspora verso le Regioni “più fortunate”.

Le donne con diastasi trovano, quindi, una evidente difficoltà a far comprendere la propria difficile situazione a coloro i quali le circondano, non solo con amici e familiari, ma – aspetto molto grave – nel dialogo con medici ed operatori sanitari, che, sovente, sminuiscono la problematica riferita dalla paziente, riconducendola nella mera sfera estetica e ritenendo possibile risolverla con banali consigli riferiti alla corretta alimentazione ed al l’attività fisica: è evidente che uno stile di vita salutare produca indubbi benefici sull’intero stato di salute della donna, puerpera e madre, ma è doveroso sottolineare come nessun tipo di regime alimentare controllato o di ginnastica potrà mai porre rimedio ad una patologia clinica risolvibile unicamente in sala operatoria.

L’ obbiettivo è far conoscere a tutte le Donne la patologia attraverso qualsiasi canale.

VISITA IL SITO: www.diastasidonna.it

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