NEWS

ANSIA DA PRESTAZIONE SPORTIVA: NEMICA O AMICA?

In allenamento vado così bene e poi… Ansia da prestazione sportiva: nemica o amica?

Sei uno sportivo sempre alla ricerca della tua migliore prestazione? Ti trovi spesso a chiederti perché in allenamento sei al massimo e poi in gara non rendi quanto potresti?

L’ansia da prestazione potrebbe essere la risposta. In questo articolo ti do alcuni strumenti per capire da dove iniziare per dominarla, trasformarla e conquistare la tua migliore prestazione.

 

Come ti senti quando metti la palla sul dischetto, mentre sei sulla linea di partenza in una gara di corsa o sei sui blocchi in attesa di andare in acqua?

Molti risponderebbero “ho l’ansia”, una frase che è ormai diventata quasi un modo di dire con la conseguenza che quest’ansia è diventata nostra nemica e mentre cerchiamo di respingerla lei ha già vinto.

 

In questa lotta perdiamo la concentrazione spesso senza nemmeno rendercene conto.

La soluzione? Non dobbiamo odiare l’ansia, primo perché ci permette di sentire sensazioni, ci avverte, ci avvisa, ci mobilita e, secondo, perché intanto dovremmo chiederci: ma è proprio ansia? Ansia è la parola più conosciuta. Potremmo dire che abbiamo paura, oppure meglio, siamo sotto stress.  Lo stress è segno di attivazione, la giusta attivazione guida alla migliore performance allora dobbiamo solo saper contenere queste sensazioni entro i valori per noi più congeniali.L’ansia spesso porta a quello che viene definito “choking” letteralmente soffocamento, in realtà spegnimento.  Quella che definiamo ansia da prestazione è difficoltà e insicurezza nel gestire la situazione che può esprimersi nell’essere molto agitati ma anche nell’essere e sentirsi stanchi e assonnati. In ogni caso ci dobbiamo attivare: Come? Ecco tre tecniche per farlo:

RESPIRA

Usa la respirazione come strumento di concentrazione. Quando la tua mente inevitabilmente vaga, attira pazientemente la tua attenzione sul tuo respiro. Osserva come il tuo livello di ansia aumenta o diminuisce, a seconda di come riesci a gestirlo.

VISUALIZZA

Ricordare il passato crea le nostre ansie e immaginare il futuro può smantellarle. La tua immaginazione modella la tua realtà, quindi sfruttala per soddisfare le tue esigenze.

PARLATI IN POSITIVO

Raramente è la situazione esterna che causa stress, ma è piuttosto il modo in cui il self talk dell’atleta descrive la situazione, che crea sentimenti di stress, ansia e paura. Gli atleti devono rendersi conto che è difficile fare del proprio meglio quando la propria voce interna ti sta dicendo il contrario. A volte dobbiamo raccontarci un’altra storia.

 

Lo stress percepito spesso può aumentare negli atleti durante la giornata di gioco. Primo, perché hanno un pubblico e secondo, perché hanno aspettative estremamente alte sul loro successo. Questo tipo di stress si basa spesso sul modo in cui gli atleti interpretano la situazione.

 

L’ansia è come un allarme antincendio, ma l’incendio c’è oppure ho solo paura che accada?Se riesci a controllare il tuo termostato emotivo, eviti la necessità di difenderti in modi autodistruttivi. Stai calmo e non dovrai schierare strategie autolesionistiche in cerca di calma. In questo stato di prontezza focalizzata, puoi conoscere la differenza tra ciò che è dentro di te e ciò che è al di fuori di te; tra ciò che è già accaduto e ciò che può accadere. Quali sono i rischi reali e quali quelli emotivamente percepiti?   Se distanzi il tuo sforzo attuale dalle aspettative e dai risultati degli sforzi precedenti, molto spesso puoi vedere i rischi attuali come ragionevoli e giustificati.Solo allora l’ansia diventerà un campanello prima dell’allarme, solo allora l’ansia diventerà tua amica.

Per superare l’ansia da prestazione, uno psicologo sportivo attraverso tecniche di mental training, aiuta l’atleta a capire perché questi pensieri e sentimenti si sviluppano, avviando un processo di modifica di tutti i pensieri e degli atteggiamenti che incidono negativamente sulla performance.

 

Dott.sssa Daniela Sepio
Psicologa