ECOGRAFIA, GASTRO ENTEROLOGIA ED EPATOLOGIA, NEWS

MALATTIE DEL FEGATO E DELLE VIE BILIARI

E’ frequente l’invio allo Specialista in Malattie dell’Apparato Digerente e del Fegato di pazienti per la valutazione di alterazioni delle analisi del sangue, in particolare delle transaminasi.

Le transaminasi sono enzimi (proteine) presenti in vari organi del nostro corpo. La aspartato-amino tranferasi (AST-GOT) e la alanino-amino transferasi (ALT-GPT) rappresentano gli indici di laboratorio più comunemente impiegati in ambito clinico per l’identificazione di un danno a carico del fegato. La ALT-GPT va considerata relativamente più specifica rispetto alla AST-GOT nell’indicare il fegato come sorgente di un eventuale incremento.

Da che cosa possono essere causati i valori incrementati? Per impostare correttamente l’approccio clinico ambulatoriale alla diagnosi è utile sapere da quanto tempo è presente l’ipertransaminasemia, conoscere l’entità del rialzo, la presenza di eventuali alterazioni a carico degli altri enzimi di funzionalità epatica (fosfatasi alcalina, gamma-glutamiltranspeptidasi, bilirubinemia, tempo di protrombina, albuminemia, frazione gamma delle proteine plasmatiche). E inoltre opportuno un approfondimento con un’ecografia epatica, che contribuisce a completare la valutazione di un paziente con alterazioni di questi esami di laboratorio.

Se il paziente presenta un incremento lieve delle transaminasi (per convenzione fino a circa 250 UI/L ) da almeno sei mesi,  se non sono presenti altre alterazioni biochimiche, si procede con uno screening delle principali cause virali (marcatori delle infezioni croniche da virus B e C dell’epatite) e si valutano quelle alcol-correlate.

Successivamente, in caso di negatività, si valuta l’eventuale assunzione di farmaci potenzialmente epatotossici, compresi quelli di automedicazione, fitoterapici ed integratori a base di prodotti naturali. Si procede  inoltre alla valutazione di un possibile quadro di sindrome metabolica, caratterizzato da insulino-resistenza, con alterazioni del metabolismo degli zuccheri o addirittura di Diabete Mellito di tipo 2. Questa condizione è sempre più diffusa e si associa spesso a sovrappeso, incremento dei trigliceridi, e/o del colesterolo.

Uno step successivo, in caso di incrementi delle transaminasi che non abbiano trovato una causa nel corso delle valutazioni precedenti, è quello di escludere le patologie da accumulo di ferro (emocromatosi) e allo screening per malattia celiaca. Questa patologia può infatti manifestarsi anche con alterazione di questi esami di laboratorio. In caso di negatività di questa prima valutazione, sarà necessario proseguire con ulteriori accertamenti volti alla ricerca di patologie meno frequenti (per esempio patologie su base autoimmune o da accumulo di rame). In caso di alterazioni persistenti che non abbiano trovato una chiara definizione, il prelievo di un campione di tessuto epatico mediante biopsia del fegato può rappresentare una ulteriore risorsa diagnostica nella ricerca delle cause di ipertransaminasemia.

Prof. Massimo Marignani Responsabile UO Malattie delle vie Biliari e del Fegato Facoltà di Medicina e Psicologia Università "Sapienza", Roma AO S.Andrea

Prof. Massimo Marignani
Responsabile UO Malattie delle vie Biliari e del Fegato
Facoltà di Medicina e Psicologia
Università “Sapienza”, Roma
AO S.Andrea